E’ inutile sproloquiare su un argomento dibattuto come quello delle donne. Tanti le esaltano, alcuni le criticano, molti le demistificano. Quello che mi interessa capire è inquadrare la donna in una società come la nostra.
Dicono che c’è progresso, dicono che c’è parità dei sessi, dicono che c’è libertà sessuale, dicono che c’è un mondo libero che ci apre le porte. Cazzate, grandi, enormi e stupidissime stronzate.
La verità è ben altra ed è fatta di conflitti, eterne lotte a cui una giovane donna deve adeguarsi nel corso della sua vita. Se credi nell’amore, sei un’illusa. Se credi nei valori, sei bigotta. Se credi nella leggerezza, sei frivola. Se ami la letteratura, sei poco realistica. Se non sei d’accordo con il pensiero altrui, non sai adattarti. Se ti immergi nella maggioranza, non hai personalità.

Quale strada scegliere? Nessuna se non la propria.
Il maschilismo è insito negli uomini, quanto nelle donne. Anzi, a mio avviso le donne sanno essere ancor più portatrici di tale pensiero ottuso e in questa maniera non fanno che creare falsi miti.
La santità non esiste, se fossimo nati per esser santi saremo tutti iscritti nel fantomatico calendario di frate indovino.
Nessuno è vittima o martire, tutti siamo uniti da qualcosa, la nostra umanità.
Cambiare. E’ saggio e umano sapere quando è giunto il momento di voltare pagina e salutare il capitolo precedente per scriverne un altro ancora, con più esperienza alle spalle, con più scottature sulla pelle, con maggiori gioie nel cuore.
Eppure c’è chi ama restar fermo a guardare cosa fanno e dicono gli altri, se il buon costume dice di dare addosso ad una persona perché è sicura di quel che fa e lo fa solo ed esclusivamente per se stessa, allora tutti prendiamo una pietra in mano e tiriamo addosso il nostro buon senso.

Cosa se ne fa una persona del buon senso altrui? Tutto relativo.
L’unica certezza è data da noi stessi.
Di certo, non sono una sociologa, mi limito ad osservare e vedo che le donne vere fan paura. Meglio avere un prototipo costruito sulla base dell’ignoranza e degli stereotipi popolari. Meglio una donna rassicurante, che sa stare zitta più che parlare, che sa nascondere i suoi istinti, che ha imparato a seguire il copione.
Le donne vere, quelle con le smagliature sulle calze e lo smalto un po’ rovinato, si svegliano la notte e pensano. Le donne vere hanno reazioni e sanno quando star zitte perché conoscono il potere del silenzio come quello delle parole. Sanno sgomitare e puntare i piedi a terra, sanno piangere e rialzarsi, sanno catturare l’attenzione con il loro magnetismo. Sono consapevoli del loro corpo e lo gestiscono come vogliono. Sanno correre a perdi fiato, sanno accettare la sconfitta con la piena consapevolezza di avere la meglio sotto altri punti di vista. Sorpassano la mediocrità e le credenze popolari, si battono per ciò in cui credono. Perché credono che esser donne sia una gran bella avventura e sarebbe inutile sprecarla mascherandosi dietro un’immagine perfetta e senza peccato.
La donna non è peccatrice perché ha raccolto il frutto proibito, lo è dal momento in cui ha imparato cos’è la disobbedienza, una virtù che ben pochi sanno apprezzare. E’ quella piaga della società, condannata come eresia, che, però, concede un’opportunità incredibile : il cambiamento.
Le donne vere cambiano. Non rimangono impassibili a guardare il mondo, loro lo vivono e ne avvertono ogni singola scossa.
Le donne vere sono fragili. Hanno debolezze. Non si può esser forti senza conoscere e ammettere i propri punti deboli.
Le donne vere non cercano di lottare contro altre donne. Non insinuano, passano all’azione. Credono nella collaborazione, non nello scontro.
Le donne vere sanno quando una causa è persa. Ci mettono tempo, si dilaniano nel labirinto delle opzioni e possibilità, cercano consiglio e si mettono in dubbio, ma quando il responso è certo sanno lasciarsi alle spalle ogni cosa, senza guardare indietro. Perché le donne vere hanno ricordi, non rimpianti.

Le donne vere amano. Sentono l’amore fino alle viscere, cercano qualcuno che le renda migliori, non che le faccia sprofondare in un abisso. Non dipendono dall’altro, né si annullano, ma costruiscono mattone dopo mattone.
Le donne vere vengono deluse. Dalle amicizie, dai vecchi amori, dai parenti. E’ facile deludere una donna vera, perché lei ripone in te una reale fiducia, non finge, non manipola per avere ciò che vuole.

Le donne vere fanno paura perché conoscono la paura e l’affrontano ogni giorno. Chi non fa i conti con la propria paura cerca di farsi forte a discapito degli altri. Solo così può sentire la sensazione di terrore svanire per un attimo. Ma le donne vere no, non scappano dalla paura, non feriscono per ingigantire il loro ego. Le donne vere addentano la vita, camminano in una valle di sassi e guardano dritto verso il sole, sanno che l’accecherà per qualche secondo, ma la bellezza che vi si nasconde dietro è troppo grande per essere oscurata da un sentimento così abbietto, come la paura.
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E’ proprio vero quello che dici, inoltre le donne vere spesso sono sole ed affrontano la vita sfruttando tutte le loro potenzialita’, sentendosi stanche ma fiere di essere riuscite nel intento o almeno di averci provato.
FANTASTICO SEMPLICEMENTE FANTASTICO.QUELLO CHE HAI SCRITTO HA LA POTENZA DI UNA GRANDE UMANITà;UNALETTURA CONSAPEVOLE DI SE STESSA EDI CIò CHE LA CIRCONDA .IL TUTTO SCRITTO IN MANIERA FLUIDA ,SCORREVOLE COME UN RUSCELLO CHE SCORRE A DIVERSE MODALITà;COME é LO SCORRERE DELLA VITA____BRAVA;VERAMENTE BRAVA
Grazie Franco! 😊
Mi fa piacere sapere che questa ingombrante “umanità” sia arrivata attraverso le mie parole.