Farò una premessa. Se siete sensibili, moralisti o addirittura tendenti ad eccessivi attacchi di permalosità questo articolo non fa per voi. La verità è bella perché dissacrante. Come l’inverno spoglia i rami di tutto, e lascia un tronco avvizzito e condannato a se stesso.
Ahimè, questa è la triste verità.
Ora, dopo questa leggera premessa, dopo aver accantonato le facili illusioni e le turbanti fisime mentali che ci intasano il cervello, procediamo per ordine. Ho raccolto un’infinità di racconti tra donne e ragazze di ogni età. Insomma, si sa che quando prendiamo il tè e ci ingozziamo di pasticcini manco fosse la cresima del nostro lontano cugino Giovanni, non parliamo di pentole e smalti, ma di uomini. E fin qui ogni donna abbassa la testa e ripensa a qualche racconto esilarante.
Ebbene ci siamo, ci stiamo addentrando nel discorso. Con attenti studi, psicoanalisi che Freud ci stringerebbe forte la mano e butterebbe al vento tutti i suoi studi sull’inconscio, si arriva ad una lista. Sì, come quella della spesa dove puntualmente ci scordiamo il bene di prima necessità, compriamo salsine inutili e inutilissimi piattini colorati, ma lasciamo agli scaffali del supermercato la pasta, il sale o,addirittura nei casi più gravi, il caffè.
Bene, lo stesso facciamo con gli uomini. I futili punti di questa lista ce li abbiamo ben presenti, ma il resto lo abbiamo dimenticato e torniamo a casa con la voglia di maledirci fino al giorno del giudizio.
IL CARCIOFO
Ebbene, si tratta proprio dell’ortaggio. Il carciofo crede di essere un nobile fiore delle valli sconfinate dell’Irlanda, non sa di essere un semplice carciofo. Pesante da digerire, ti rimane lì proprio sulla bocca dello stomaco e non se ne va più. Alcuni dicono che contenga ferro, io ritengo che non vale la pena sporcarsi le mani e tagliarlo per bene per arrivare ad uno spicchietto piccolo e insulso.
Nella vita farcisce tacchini, ma in realtà crede di essere un manager affermato nella remunerativa attività di sparare fregnacce. Altro caso limite in cui prendiamo un abbaglio, crediamo di non capirlo, crediamo che non siamo abbastanza brave e diligenti, addirittura ci trasformiamo in carciofi pesanti (leggi di sopra), ma la verità è questa : cosa possiamo ottenere da un tipo che farcisce tacchini?
IL MI PIACI MA NON TROPPO/ VORREI VEDERTI, MA OGNI TANTO
Anche io vorrei farmi un’abbuffata e ingrassare a fasi alterne. Anche io vorrei prendere una simpatica sbornia e non avere il mal di testa il giorno dopo. Peccato, che hanno inventato una parola chiamata “responsabilità” che questa persona non conosce. L’unica cosa che ha sempre appreso fin da bambino è questa: “voglio la botte piena e la moglie ubriaca”. In più non ama gli sforzi, meglio un aperitivo che una cena, meglio passare dalle tre/quattro ore assieme, se si sfiorano le 5 si sente prigioniero. Sarebbe meglio mandarlo in qualche campo vietnamita, forse così scoprirebbe cosa significa essere ostaggi.
L’OPINIONISTA INDESIDERATO
Si senti il “Gianni Sperti” della situazione. Lui sa tutto, conosce ogni singola situazione, ma soprattutto crede di conoscere voi. Non gli avete chiesto nulla, ma lui arriva nel momento meno opportuno a lanciare una frecciata. Senza senso, a casaccio, buttata lì. Dopo aver avuto i suoi 35 secondi di fama, viene, ovviamente, infamato da voi.
IL FINTO ARTISTA
Lui la merenda la divideva con Pollock, la colazione con Dalì e a cena si concedeva un po’ di digressioni matematico-architettoniche con Le Corbusier. Noi estasiate lo ascoltiamo, pensiamo addirittura che abbia una minima parte di cervello funzionante, caspita viaggia anche. Peccato che non conosciamo i lati oscuri del Finto Artista. Egli ha una demo in testa, spinge il tasto “play” e parte con i memorabili racconti. Finite le tracce o parte un noiosissimo rewind o, meglio ancora, l’artista bohémienne si trasforma in un primate e torna a togliersi le pulci insieme agli altri suoi simili.
Se tutto procede per il meglio, se la relazione va gonfie vele, se pensate ci sia un futuro per voi, ecco che arriva il terrificante fantasma dell’ex. Se lui ha mal di pancia, ripensa all’ex “i fermenti lattici mi ricordano lei”. E già lì, la situazione è agghiacciante. Se squilla il telefono, “era la mia ex, voleva dare gli auguri alla mia zia di quinto grado decrepita e balbuziente, sai, le voleva un gran bene”. E già sentiamo il fiato sul collo di questo spettro. Se lui scompare improvvisamente e lo ritrovi con la ex ragazza-fantasma-spettro a prendere un caffè, ” scusa, non mi ero accorto di amarla ancora”. Evidentemente tra un attacco di colite e il compleanno della vecchia, è tornato l’amore.
IL RE DEI DUBBI
Lui pensa di essere il centro del mondo. Dopo tanto tempo, massacrato dalle paranoie, dalle incertezze e da dubbi dilanianti, tra una pizza e un cinema ti spara “sono innamorato, forse, non saprei… e che… la verità…o mio dio, non so se il problema sono io o tu… diciamo che quello che non so è se ti amo ancora..”. E lì l’unica cosa che metti in dubbio è la sanità mentale di quell’uomo.
IL MARATONETA SFIGATO
Lui corre a perdifiato tenendovi per mano, il vostro è un sogno di amore che si avvera. Sfiga vuole che il corridore inciampi puntualmente su qualcun’ altra. Poverino, la caviglia del piede sinistro è malandrina, lui cerca di tenersi dritto ma poi zac, una storta e cade proprio lì. In realtà però voi siete le sue scarpe da ginnastica preferite. Consolante.
IL TIMOROSO
Dopo chiacchiere infinite su whatsapp, Facebook, viber e il cyberspazio in generale è talmente terrorizzato da un approccio diretto che decide saltuariamente di rimandare appuntamenti. Sociopatico e perditempo. Uno che ha il tempo di massaggiare così tanto, ma non di vederti deve essere un cagasotto patentato.
E’ quel poverino che incontriamo quando siamo follemente prese da uno dei prototipi sopra riportati, lui vuole combinare, noi vogliamo riversargli addosso tutti i nostri problemi. Lui ascolta e sembra quasi interessato, dà consigli e ci tira su di morale. Ci fa sorridere e ci riaccompagna a casa. Ovviamene dato la serata inconcludente, non ci chiamerà più, avendoci giudicate eccessivamente maniacali e melodrammatiche. Utili come una caramella di eucalipto con una faringite acuta. Non servono a nulla, ma alleviano per un attimo il dolore.
E poi c’è la categoria che racchiude tutti, dal carciofo al facitore, dall’eucalipto al finto artista e via dicendo.
A VOLTE RITORNANO
Si perché la minestra riscaldata non li disturba, va bene tutto quando si ha fame. E via a chiamare le amiche e analizzare i ritorni dei suddetti. Neanche fossimo Penelope che aspettava Ulisse in pena. Peccato che come Ulisse i prototipi che abbiamo elencato, son passati da Circe, Calipso e le ammaglianti sirene. Tornano e aspettano che tu abbia anche fatto con le tue manine un maglioncino per loro, tanto che aspettavi, ti sei tenuta occupata.
Eppure dobbiamo ringraziare l’intera lista, senza di loro non ci saremmo fatte tante risate. Episodi agghiaccianti e paranormali da raccontare alle amiche. Tutte in cerchio a decifrare messaggi e comportamenti. Siamo fatte così. L’importante è fuggire in tempo, da loro e dalla versione sognante e poco realista di noi stesse. Piedi a terra e via i paraocchi. Ci sono tanti modi per sognare senza rimanere scottate!
Spero che il linguaggio terra terra e la nuda verità non abbia ferito nessuno. Un po’ di sano sarcasmo migliora la vita.
D’altronde se non c’è alcun motivo per restare, la cosa più saggia da fare e alzare i tacchi e andare via.
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