Non sono una sentimentale, né ho una visione bruta e drastica dell’amore. Sono romantica, sì. Ma non perché immagino un cuoricino che contorni splendidamente il viso mio e del mio lui. Sono romantica perché mi piace la poesia, lo stupore, la naturalezza dei gesti, le sensazioni provocate da alcuni momenti e da alcune precise parole e la dolce malinconia legata al ricordo di un sorriso, ma non quel banale serrare le labbra e mostrare gli incisivi gagliardi, quel sorriso di un giorno di pioggia che esplode senza un perché, che arriva senza preavviso, ma si cristallizza in maniera innata, per ricordarti che sì, in quel momento eri felice.

gaia ricci il giglio e la spina

Sono sempre stata gelosa di questo mio modo di vedere l’amore, l’ho custodito dentro di me affinché nessuno insozzasse con frasi fatte e inutili convenevoli quel che ritengo essere mio.

Eppure nel mondo di oggi, legato ai social e all’apparenza di una vita che sia sempre, perennemente e innaturalmente al “TOP”, è impossibile lasciare quella parte di te socchiusa e cullarla gelosamente negli attimi “privati” della tua vita.

L’amore social lo vediamo ovunque ormai. L’amore vende, come anche le bugie. L’amore è un prodotto, un business per creare un’immagine di sé forte, indistruttibile, INVIDIABILE.

E quindi lo sbandieriamo ovunque, sui nostri profili social, durante le chiacchiere con le nostre amiche/amici o colleghi, perfino dal panettiere. Perché l’amore social è figo.

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Eppure mi chiedo, la felicità sta in questo? Nel voler creare invidia nelle altre coppie? Nel fare inutili paragoni fra una coppia che emana cuori a profusione, neanche fosse ogni giorno San Valentino, su una coppia che ama vivere la propria relazione a modo proprio, senza fronzoli pubblicamente rilevabili? In fondo per essere dolci e romantici devo veramente parlare minuziosamente del mio lui e della nostra vita di coppia 24 ore su 24? Per dichiarare ciò che provo devo fare un cuore su una sua foto di Facebook?

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Sapete qual è la mia risposta sociologica? Sì. Altrimenti rischi di sembrare disinteressata, poco entusiasmata, un’inetta del mondo dell’amore social, una donna frustrata della sua relazione.

Eppure, la felicità in amore è un’altra. Avere una relazione vuol dire imparare a respirare piano. Vuol dire vivere davvero certi momenti, piuttosto che preoccuparsi di quel che dicono o penseranno gli altri. Vuol dire arrabbiarsi, litigare e non capirsi. Vuol dire ridere a crepapelle, fare gli stupidi per strada, dentro al letto o in un bistrot, vuol dire trovare qualcuno con cui sentirti te stesso senza la paura di essere etichettato strano, fragile o inappropriato. E quando provi certe cose, non hai voglia di sbandierarle ai quattro venti, ma hai voglia solo di assaporarle come l’ultima fetta di una torta deliziosa, vuol dire esser così tanto persi nel momento della condivisione (quella reale, s’intende) che il tasto “condividi con il resto del mondo” lo ignori completamente.

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Le coppie che funzionano non sono due esseri appiccicaticci che non hanno una vita a sé. Non sono due esseri in uno. Sono due personalità distinte che sanno vivere senza la propria metà, sanno parlare anche di altro oltre la loro relazione e le loro smancerie, non si sentono amputati di un arto se il proprio compagno/a non c’è.

L’amore social lasciamolo agli insicuri, a coloro che per farsi forza giudicano te e il tuo modo di vivere e di amare. L’amore social lasciamolo a chi non sa andare avanti senza l’approvazione e la conseguente invidia altrui. L’amore social lasciamolo a chi di amore ne ha bisogno troppo e si affanna per averlo. L’amore social lasciamolo a chi corre invece di camminare per vivere ogni fotogramma della propria pellicola sentimentale come se fosse proiettata su un mega schermo e tutti potessero vederlo.

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L’amore vero lasciamolo a chi respira lentamente e non si perde in troppe chiacchiere. L’amore vero lasciamolo a chi passo passo costruisce senza dare troppo nell’occhio. L’amore vero lasciamolo agli innamorati che dopo aver litigato come matti si perdono in un bacio. L’amore vero lasciamo a chi, soprattutto, ha il fegato di rispettare l’amore social altrui senza batter ciglio o sprecar parole.L’amore vero lasciamolo a chi sa sorridere insieme anche in un giorno di pioggia.

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